giovedì 17 marzo 2011

AUGURI ITALIA di SONIA BARBARO


50 anni di Italia Unita: via alla ricostruzione!
Era il 26 ottobre 1860 quando, nei pressi di Teano, Giuseppe Garibaldi incontrò Vittorio Emanuele e gli consegnò tra le mani il vecchio, stanco Regno delle Due Sicilie. Qualche mese dopo, il 17 marzo 1861, il parlamento subalpino proclamò Vittorio Emanuele II  «re d'Italia, per grazia di Dio e volontà della nazione».
Sono passati 150 anni da quel momento, 150 anni di storia che rivelano il volto di un Paese nato sotto il segno del sangue, ma la cui unificazione ha dato vita ad uno Stato unico al mondo per cultura, tradizioni, peculiarità.
Oggi si ricordano i momenti che hanno preceduto e seguito la nascita della nostra Italia, ci si chiede che cosa ne è stato del Regno delle Due Sicilie, ci si domanda che fine ha fatto l’orgoglio del popolo italiano, ormai stanco di combattere con i soliti cancri della sua terra, ma sempre più sfiduciato nei confronti  di tutti i poteri che reggono il Paese.
E’ evidente infatti che non stiamo vivendo gli anni d’oro della nostra terra; è evidente che la concretizzazione dei sogni e delle aspettative di quegli uomini, che con grande coraggio hanno dato vita alla nuova Italia, ha subito una battuta d’arresto.
Mi chiedo allora se non sia il caso di dare il via ad una nuova nascita, un nuovo risorgimento, una nuova ricostruzione, fatta all’insegna della legalità, dei valori, dell’onestà. Una ricostruzione di certo non facile ma che per avere buon esito può, anzi, deve partire dal sud.
Un sud che sta crescendo a piccoli passi e che deve battersi per ottenere il meritato riscatto. Le risorse da poter sfruttare sono tante, ma la prima fra tutte è costituita dai giovani: i giovani che a malincuore lasciano la propria terra per cercare di costruirsi un futuro; i giovani che restano nella proprio terra con la caparbietà di volere e potere cambiare qualcosa.
E’ su loro, su noi, che bisogna investire, cominciando a intervenire sulla scuola e sull’università, le cui risorse, già esigue, vengono costantemente male utilizzate.
Bisogna sfruttare la forza dell’innovazione, per cercare di eliminare i malesseri dell’arretratezza.
A breve arriverà la grande sfida del federalismo, che, se ben interpretato, rappresenterà una grande opportunità di sviluppo per il mezzogiorno e contribuirà a cancellare la visione distorta che il Nord ha del nostro Sud, cioè quella di un popolo di ndranghetisti, malavitosi, nullafacenti.
Dovremo dimostrare di essere un popolo in grado di amministrarsi, in grado di investire e crescere nel settore sociale, economico, infrastrutturale, sanitario, culturale, ma soprattutto dovremo dimostrare di poter essere noi la nuova fonte di ricchezza per tutti i territori del resto d’Italia. Sarà così che l’Unità nazionale non verrà messa a rischio, sarà così che i sogni e le aspettative di quegli uomini avranno il giusto epilogo.
Per concludere vorrei lanciare un messaggio che rivela i sogni, anzi le convinzioni di una ragazza del sud, innamorata della propria terra:
Spero anzi credo in un Paese fatto di uomini, quelli veri, sani, valorosi
Spero anzi credo in un territorio valorizzato per ciò che è, per ciò che offre, per ciò che sarà
Spero anzi credo nell’orgoglio di un popolo che si alza in piedi, si prende per mano e a testa alta grida all’unisono:
L’Italia è unita, AUGURI ITALIA!

mercoledì 16 marzo 2011

16 MARZO 2011
ORE 16:30
SALA GIUDITTA LEVATO
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA